domenica 28 ottobre 2012

"7 CHILI IN 7 GIORNI", LA LONG VERSION


7 chili in 7 giorni è uno dei film più conosciuti e riusciti degli anni 80, quando si usava mettere Renato Pozzetto in coppia con un altro comico (Celentano, Montesano, Verdone, Villaggio e negli anni 90 pure Christian De Sica ed Ezio Greggio) (In questo caso con Carlo Verdone). La coppia è ben amalgamata, alla regia non c'è un nome commerciale, ma l'esordiente Luca Verdone, fratello di Carlo, che dirige il film abbastanza eccellentemente (sicuramente c'è qualcosina anche di Carlo Verdone, conoscendolo).
Il film è forse l'unico esempio fino a ora di comicità continua, non appartiene alla commedia all'italiana, neanche ai film comici, né alle farse, non è politico, non è a sfondo sociale, che cos'è allora? E' un film per conto suo, che ha il suo splendore nelle trovate, battute e gag spesso irresistibili che hanno il punto di forza nel tema delle diete e delle cliniche, tema che già all'epoca si cominciava a diffondere.
Gag surreali, battute spesso divertenti, controsensi Pozzettiani, ingenuità irresistibili Verdoniane, il tutto per un film ben fatto e riuscito.
 All'epoca furono fatte due versioni: una corta per il cinema e l'home video  e un'altra lunga per la televisione, ma molto rara.
Tutti conoscono benissimo la versione corta, ma la versione lunga appare ciò nonostante molto più completa e varia. La long version fu trasmessa almeno più volte sulla RAI ( in particolare su Rai 3) a fine anni 80 e negli anni 90, fino al 2000. In seguito venne trasmessa nel 2000 su Telemontecarlo (L'attuale La7) quando era sotto la gestione di Vittorio Cecchi Gori, produttore del film assieme a suo padre Mario, poi scomparve per molti anni dai circuiti televisivi. Inaspettatamente fu trasmessa Sabato 4 Giugno 2011 su Iris, successivamente nell'Aprile 2012 su Rete 4 e quest'estate ancora su Iris.

Analizziamo i vari prolungamenti e le scene in più presenti nella versione lunga:
- La versione lunga contiene già un prolungamento nell'introduzione, per esempio dopo che Renato Pozzetto prende la sua laurea (regalata per giunta a tutti gli effetti, tema ancora molto attuale) esce dalla stanza con il padre.
- La sigla iniziale, mentre nella versione corta ha uno sfondo blu scuro e i caratteri delle lettere fissi, la versione lunga ha uno sfondo celeste chiaro e i caratteri che si muovono a tempo di musica (la straordinaria "Coming to Samantha" di Pino Donaggio, ormai simbolo del film).
- Nella scena iniziale con Carlo Verdone pedicure ci sono molti brevi prolungamenti tagliati nella versione corta.
- Tagliati molti prolungamenti nella scena dove Pozzetto viene invitato da Carlo Verdone e moglie (la brava Silvia Annichiarico) alla festa di compleanno. In questi prolungamenti Renato Pozzetto e Carlo Verdone discutono più volte della suocera vecchia e del casale dove fare la clinica.
- Tagli anche durante il colloquio con il dottore per la costruzione del programma dietetico di "Villa Samantha" con dialoghi che nella versione lunga durano di più.
- Nella long version è presente una lunga scena con Carlo Verdone e Renato Pozzetto che fanno assaggiare la pappa al gatto per vedere l'effetto che fa, un taglio molto grave perché, quando si presenteranno le scene del gatto morto e del clistere nella versione corta, si perde un po' il senso della cosa.
- Nella versione lunga lo spot pubblicitario della clinica dura di più, con divertenti intermezzi tra Renato Pozzetto e Carlo Verdone.
- All'apertura della clinica tagliati molti prolungamenti tra Renato Pozzetto e Carlo Verdone durante il messaggio radio (con continui errori: "A bordo, ma che è n'gommone?"), e anche una scena in cui  Sora Lella e Franco Diogene rimangono incastrati nella porta perché non riescono a passare date le loro rotondità.
- Prolungamenti nel colloquio tra Carlo Verdone e Sora Lella.
- La scena del clistere nella long version dura di più, con Carlo Verdone che cerca un altro clistere. 
- Nella scena in cui Renato Pozzetto è nascosto nello scatolone di cartone per prendere di sorpresa Paolone, cambia il doppiaggio.
- Nella versione corta manca il finale della lite tra Fiammetta Baralla e Totò Pinto.
- Molti prolungamenti durante l'adulterio tra Silvia Annichiarico e Renato Pozzetto
- Tagliati anche i messaggi e le poesie mandate da Carlo Verdone via radio quando alla sera tutti vanno a dormire, messaggi che danno un ordine cronologico temporale alle vicende del film e che fanno ricordare "Le Vacanze di Monsieur Hulot" di Jacques Tati, attore e regista tra l'altro molto amato da Carlo Verdone.
- La long version presenta molte sequenze in più nell'inseguimento in moto tra Carlo Verdone e Renato Pozzetto e nella scena in ospedale ci sono molti dialoghi tagliati nella versione corta.
- Nel finale con l'apertura della trattoria ci sono molte scene in più (Silvia Annicchiarico che telefona e parla con Carlo Verdone e Renato Pozzetto, Pozzetto che minaccia Paolone di dargli botte se non mangia tutta l'intera torta e dialoghi che nella versione corta sono coperti dalla musica).

La versione corta è più sintetica ed efficace, ma per capire il senso logico di alcune scene (per esempio quella del gatto morto e del clistere) bisogna vedere la versione lunga, molto più completa nei dialoghi, nella battute e in scene interamente tagliate.

MARIO COCO

                                                        
                                              

1 commento:

  1. Ci vuole molto coraggio ad affiancare Tati a "Sette chili in sette giorni"..

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