lunedì 19 novembre 2012

"MI FACCIA CAUSA", LA LONG VESION

Uno tra i gioielli della comicità anni 80, che si rifà alla vecchia commedia anni 50 dello stesso Steno (che qui rimodernizza un po' "Un Giorno in Pretura", film famoso per aver battezzato il personaggio Nando Mericoni, detto l'Americano, di Alberto Sordi).Ma qui non c'è Alberto Sordi, ma bensì il figlio di un Grande Attore che lavorò a lungo con Sordi, ovvero: Christian De Sica, che in quel periodo aveva avuto il successo con "Sapore di Mare" e  "Vacanze di Natale" (dei Vanzina, figli dello stesso Steno), e qui è lui il vero protagonista (se si guarda il film nella long version, perché se lo si guarda nella versione corta non sembrerebbe) e fa il suo ruolo da mattatore assoluto.
Questo film nella versione corta (quella famosa uscita al cinema e in DVD) risulta spesso scontato, ma nella versione lunga si presenta in tutto il suo splendore, molte scene abbastanza esilaranti in più e battute intere... a parte moltissimi prolungamenti che completano gli episodi (per esempio quello di Gigi Proietti, spettacolare nella versione lunga). La long version di "Mi Faccia Causa" è l'unica che è uscita in VHS (le altre sono soltanto televisive), ma potrebbe essere stata trasmessa anche in televisione parecchi anni fa, dato che nella VHS De Laurentiis il film è presentato in prima e seconda puntata, quindi master utilizzato poi per qualche passaggio televisivo? Beh, chi all'epoca c'era può confermarlo o smentirlo.

Andiamo al film. Tra la versione corta e la versione lunga ci sono moltissime differenze, tra cui:

- L'introduzione (prima della sigla), con Christian De Sica che si sveglia e accoglie gli operai (tra cui l'immancabile Dino Cassio), nella versione lunga dura molto di più rispetto a quella corta.
- Dopo la sigla ci sono vari sketch iniziali tra Christian De Sica e Luca Sportelli che nella versione corta sono accorciati o direttamente tagliati.
- Il primo episodio è quello di Gigi Proietti, mentre nella versione corta l'episodio di Gigi Proietti è montato come quarto.
- L'episodio di Gigi Proietti risulta molto più spassoso e divertente di come lo si vede nella versione corta perché ci sono dei prolungamenti (pochi, ma si sentono effettivamente nel ritmo del film) che conservano molte trovate divertenti.
- Il secondo episodio della versione lunga è quello di Fabrizio Bracconeri, Angelo Maggi e Franco Fabrizi, che invece in quella breve è montato come sesto.
- Nel secondo episodio della long version ci sono diversi prolungamenti non presenti nella versione corta, soprattutto nelle sequenze in aula con un Gigi Reder, accompagnato da degli ottimi Ennio Antonelli e Jimmy Il Fenomeno presenti al processo tra il pubblico.
- C'è un'intera scena tagliata nella versione corta dove Christian De Sica (a casa sua) non riesce a dormire e si lamenta dei vicini che cantano e ballano come se fossero in discoteca, dei buoni 5 minuti tagliati. Dopo questa scena nella long version finisce la cosiddetta "Prima puntata".
- Ricomincia il film con la "Seconda Puntata" e con un'altra introduzione (tagliata di netto nella versione corta) con Christian De Sica che fa colazione e litiga affacciandosi alla finestra. Dopodiché riparte la sigla iniziale del film presente in tutte e due le versioni.
- Il terzo episodio (il primo della seconda puntata) della versione lunga è quello che nella corta era montato il primo di tutti, ovvero quello di Mancuso(maestro di musica pazzo), che nella long presenta diversi prolungamenti, sempre con Christian De Sica protagonista, non presenti nella versione corta.

- Il Quarto episodio della long version è forse l'episodio più divertente di tutto il film, con uno spassoso Giorgio Bracardi che crede di aver composto "O sole mio" e denuncia per plagio un giovane cantante rock che la sta arrangiando.
- L'episodio di Giorgio Bracardi si apprezza tantissimo nella versione lunga, perché risulta molto più completo rispetto alla versione corta, dove alcune parti sono tagliate di netto (come quando Christian De Sica ricorda con un flashback i suoi anni da adolescente, taglio già avvenuto nel secondo episodio dove ricorda di essere stato da giovane un tifoso scalmanato al limite dell'educazione).
- Sempre nell'episodio di Bracardi ci sono alcune inquadrature nella parte finale, dove tutti (compreso il pretore Christian De Sica che invece di tenere a bada la legge si mette a ballare) ballano e cantano "O Sole Mio", tagliate nella versione corta
- Il Quinto episodio della long version è quello con Stefania Sandrelli, che vedendolo rompe un po' il ritmo del film perché più che commedia è un racconto di realismo che in un film come questo non ci sta molto bene, ma la Sandrelli è bravissima, su questo non si discute. In questo episodio ci sono alcuni prolungamenti qua e la non presenti nella corta.
- Poi abbiamo i due mini-sketch (il quinto e il sesto episodio della long version), ovvero quello dello jettatore (che nella long version dura un po' di più) e quello della denuncia alla posta (anche questo un po' più lungo). La regia di questo ultimo episodio è dello stesso Christian De Sica, perché quel giorno Steno aveva un impegno e lasciò a Christian il posto alla regia.
- Ed ecco che arriviamo all'episodio più lungo del film, quello con Enrico Montesano in cui ci sono molti prolungamenti divertenti tagliati nella corta, facendolo apprezzare di più nella long.
- Poi troviamo un bel po' di scene (più di sei scene) con Christian De Sica protagonista:

 Alcuni sono prolungamenti del finale della versione corta (quello dove una luce abbaglia il letto di De Sica ed è quella del vicino che vuole costruire abusivamente) e altre sono scene (tra l'altro molto divertenti) tagliate direttamente nella versione corta, che presentano alcuni sogni che De Sica fa durante la notte (come quello in cui sogna di autodenunciarsi, svegliandosi poi di botto dall'incubo).
- Dopo il finale (presente anche nella versione corta) ecco di nuovo i titoli di coda, già visti alla fine della "Prima Puntata".

Dopo quest'analisi possiamo capire che i tagli più lunghi sono nelle scene fuori dall'aula con Christian De Sica, forse tagliati perché c'entravano poco con la trama ambientata in aula, che risultano essere divertenti facendo diventare  De Sica mattatore indiscusso del film, insieme naturalmente a Gigi Proietti ed Enrico Montesano, che fanno comunque un lavoro magnifico come sempre, facendosi apprezzare soprattutto nella long version.

MARIO COCO


lunedì 5 novembre 2012

"GRANDI MAGAZZINI", LA LONG VERSION


Grandi Magazzini, all'interno dell'ampia e spettacolare cinematografia anni 80 è uno dei gioielli che splende di più. In questo film ci saranno circa più di 30 attori conosciuti, più tutte le comparse all'epoca giovanissime (per esempio Francesca Dellera ed Eva Grimaldi).
Se pensiamo che solo i protagonisti sono: Enrico Montesano, Paolo Villaggio, Gigi Reder, Michele Placido, Heather Parisi, Renato Pozzetto, Christian De Sica, Massimo Ciavarro, Nino Manfredi, Laura Antonelli, Lino Banfi, Massimo Boldi e Ornella Muti.... e poi senza contare tutti i coprotagonisti e i caratteristi, molti dei quali Celentaneschi, come Memmo Dettongo, Enzo De Toma, Pongo e Dino Cassio (che compare solo nella long version)... chi non c'è invece è proprio Adriano Celentano, forse perché già era finito il contratto con Cecchi Gori?
Andiamo al film, esistono due versioni: quella corta per il cinema e per l'home video (VHS e DVD)... e una più lunga trasmessa negli anni 80 da Canale 5, neI primissimi anni 90 sempre sulla Mediaset e nel 2000 su TMC, poi scomparve e venne ritrasmessa a sorpresa nel Giugno 2011 su Iris. Successivamente  è stata riproposta varie volte su Iris.
Tra la versione corta e la versione lunga ci sono enormi differenze, anche parlando di doppiaggio diverso o musica che cambia.

Le scene in più e le differenze tra versione corta e versione lunga sono queste:
- La sigla iniziale dura almeno due minuti in più.
- Ci sono differenze di montaggio nelle scene in cui i clienti entrano ai Grandi Magazzini
- Christian De Sica dopo aver detto "Ben gentile ringrazio" continua parlando della sua fissazione su Arnold Shazzeneggher (come lo pronuncia in romano De Sica).
- La scena dell'alano con Renato Pozzetto, nella versione lunga, è montata prima di quella dell'ascensore.
- Nella scena della confezione del WC (con la storica battuta "L'adopera qui o gliela incarto?"), dopo aver detto "Grazie", Montesano continua a sbattere sul bancone.
- La storica scena della bicicletta con Massimo Boldi e Teo Teocoli ha qualche battuta in più tagliata nella versione corta.
- Nel minisketch del montone rovesciato, molti clienti chiedono, uno dopo l'altro, dei vestiti e il commesso gli mostra sempre una pecora, mentre quando gli chiederanno una pecora lui dice che non ne ha più. Nella versione corta è presente solo la parte iniziale dello sketch.
- Quando Leo Gullotta va a casa di Nino Manfredi per parlargli dello spot pubblicitario, nella versione lunga suona più volte il citofono.
- Nella long version, dopo che l'esattore spezza il dito ad Enrico Montesano, quest'ultimo dice che conosceva un Capuccio ma era tanti anni che non lo vedeva.
- C'è un'intera scena tagliata del tutto nella versione corta, ovvero quella dove Renato Pozzetto consegna il televisore alla vedova (la bravissima Antonella Steni). Una scena di circa 4-5 minuti estremamente surreale e divertente.
- Un'altra scena tagliata completamente nella versione corta è quella dove i clienti salutano Lino Banfi mendicante passando per l'entrata.
- La scena in cui Enrico Montesano va al ristorante con Alessandro Haber e Laura Antonelli varia completamente tra le due versioni: nella versione lunga, quando parcheggia aggiunge anche "Di sti tempi e' 500 vanno a ruba", poi non c'è musica di sottofondo (mentre nella corta c'è e le voci sono coperte dalla colonna sonora) e durante la chiacchierata vi sono parecchie battute in più. C'è inoltre un'intera sequenza, presente solo nella lunga, dove i tre mangiano il loro "Brodén" rumorosamente con una divertentissima battuta di Enrico Montesano: "Ammazza scotta, ma che c'avete e' lingue d'amianto?"
- Prima della scena dei coniugi napoletani che litigano, Renato Pozzetto con, l'ape incastrata tra due macchine, esce dal finestrino e si avvicina poi al citofono.
- Prima di iniziare a girare lo spot pubblicitario, Nino Manfredi si fa truccare allo specchio dalla truccatrice.
- Finito lo spot pubblicitario, quando Nino Manfredi e Leo Gullotta scendono dalle scale mobili tutti i clienti  fanno un grande applauso e abbracciano Manfredi. Potrebbe essere un caloroso omaggio di Castellano e Pipolo nei confronti del Grande attore romano, in questo film una delle sue migliori interpretazioni.
- La scena di Paolo Villaggio robot dura di più nella versione lunga perché quando cade a terra il bambino gli attacca le batterie di Mazinga per farlo ricaricare.
- Dopo la storica scena dove Lino Banfi fa sorridere Michele Placido cantando "Tu ci stavi a Bogotà? E allora che ti inchézzi a fà?", quest'ultimo se ne va sorridendo e Banfi continua a cantare "Heppynesse".
- Nella scena dove Claudio Botosso conosce Ornella Muti, ci sono varie frasi in più tagliate nella versione corta.
- La scena del dialogo tra Renato Pozzetto e Franco Fabrizi sulla barca dura di più nella versione lunga. 
- Dopo aver interrotto per sbaglio la riunione aziendale dei direttori dei Grandi Magazzini, Heather Parisi fa cadere lampade a terra, circa 50 secondi in più rispetto alla corta.
- Dopo la memorabile litigata tra Haber, Bonagura, Montesano e Panelli, questi ultimi due ricevono due volte la porta sbattuta in faccia.
- Scena tagliata del tutto nella corta e presente solo nella versione lunga è la parodia dello spot del Tartufone Motta all'epoca in voga nelle reti Mediaset (Finivest al tempo).
- Altra scena divertentissima purtroppo tagliata del tutto nella versione corta è quella dove Massimo Boldi arresta sua moglie Alessandra Panelli (la figlia del grande Paolo Panelli e di Bice Valori), credendo che abbia rubato un fulard che in realtà gli aveva regalato lui stesso per il loro anniversario. In questa scena compare anche il Grandissimo Caratterista Dino Cassio, purtroppo scomparso da poco e c'è anche un auto-omaggio di Castellano e Pipolo: Infatti Boldi dice "Mia Moglie è una strega.. eh, mia moglie è una ladra, ho sbagliato, ti ricordi il film che abbiamo visto ieri sera?"... Massimo Boldi allude a "Mia Moglie è una strega" film diretto dagli stessi Castellano e Pipolo con Renato Pozzetto ed Eleonora Giorgi.
- Nella versione lunga Laura Antonelli sbatte più volte lo sportello in faccia ad Enrico Montesano.
- Quando Victor Cavallo consegna sorpreso il pacco a Renato Pozzetto c'è una variazione di montaggio tra la versione corta e la versione lunga, così come c'è una variazione di doppiaggio quando Cavallo dice "Me compri 2 etti de' fontina", invece nella long version dice "2 chili d'aranci, m'pacco de sigarette, er giornale e 2 etti de fontina".
- C'è un'intera scena tagliata dove Isabella Biagini (presente solo nella long version) fa la prova di tutti gli oggetti che gli vengono dati. Una scena molto osé che stranamente non viene mai tagliata nei passaggi televisivi in fascia protetta.
- Un'altra scena presente solo nella versione lunga è quella dove Paolo Villaggio e Gigi Reder ritornano in carcere dopo la truffa del robot e progettano un'altra truffa.
- La scena ai carrelli tra Massimo Boldi e Massimo Buscemi dura di più nella versione lunga.
- Per finire, anche la scena dove Lino Banfi e la figlia finiscono la giornata e ballano sotto la pioggia ci sono molte battute tagliate nella versione corta.

Parlando di questa versione è ovvio che viene nostalgia di quegli attori (Manfredi e Panelli purtroppo non sono più tra noi), di quei film ben fatti e di quelle splendide ambientazioni che rendevano tutto magico.
Questo film si vede che è un'operazione commerciale, ma è un capolavoro: Sceneggiatura perfetta, interpretazioni straordinarie di tutti (compresa Heather Parisi che non era un'attrice, ma è comunque straordinaria). Da vedere!
Viene subito in mente la canzone "Cosa resterà di questi anni 80..", e bene, resta il cinema, resta la musica, restano le testimonianze di chi li ha vissuti davvero e restano i ricordi di un'epoca che non c'è più

MARIO COCO



domenica 28 ottobre 2012

"7 CHILI IN 7 GIORNI", LA LONG VERSION


7 chili in 7 giorni è uno dei film più conosciuti e riusciti degli anni 80, quando si usava mettere Renato Pozzetto in coppia con un altro comico (Celentano, Montesano, Verdone, Villaggio e negli anni 90 pure Christian De Sica ed Ezio Greggio) (In questo caso con Carlo Verdone). La coppia è ben amalgamata, alla regia non c'è un nome commerciale, ma l'esordiente Luca Verdone, fratello di Carlo, che dirige il film abbastanza eccellentemente (sicuramente c'è qualcosina anche di Carlo Verdone, conoscendolo).
Il film è forse l'unico esempio fino a ora di comicità continua, non appartiene alla commedia all'italiana, neanche ai film comici, né alle farse, non è politico, non è a sfondo sociale, che cos'è allora? E' un film per conto suo, che ha il suo splendore nelle trovate, battute e gag spesso irresistibili che hanno il punto di forza nel tema delle diete e delle cliniche, tema che già all'epoca si cominciava a diffondere.
Gag surreali, battute spesso divertenti, controsensi Pozzettiani, ingenuità irresistibili Verdoniane, il tutto per un film ben fatto e riuscito.
 All'epoca furono fatte due versioni: una corta per il cinema e l'home video  e un'altra lunga per la televisione, ma molto rara.
Tutti conoscono benissimo la versione corta, ma la versione lunga appare ciò nonostante molto più completa e varia. La long version fu trasmessa almeno più volte sulla RAI ( in particolare su Rai 3) a fine anni 80 e negli anni 90, fino al 2000. In seguito venne trasmessa nel 2000 su Telemontecarlo (L'attuale La7) quando era sotto la gestione di Vittorio Cecchi Gori, produttore del film assieme a suo padre Mario, poi scomparve per molti anni dai circuiti televisivi. Inaspettatamente fu trasmessa Sabato 4 Giugno 2011 su Iris, successivamente nell'Aprile 2012 su Rete 4 e quest'estate ancora su Iris.

Analizziamo i vari prolungamenti e le scene in più presenti nella versione lunga:
- La versione lunga contiene già un prolungamento nell'introduzione, per esempio dopo che Renato Pozzetto prende la sua laurea (regalata per giunta a tutti gli effetti, tema ancora molto attuale) esce dalla stanza con il padre.
- La sigla iniziale, mentre nella versione corta ha uno sfondo blu scuro e i caratteri delle lettere fissi, la versione lunga ha uno sfondo celeste chiaro e i caratteri che si muovono a tempo di musica (la straordinaria "Coming to Samantha" di Pino Donaggio, ormai simbolo del film).
- Nella scena iniziale con Carlo Verdone pedicure ci sono molti brevi prolungamenti tagliati nella versione corta.
- Tagliati molti prolungamenti nella scena dove Pozzetto viene invitato da Carlo Verdone e moglie (la brava Silvia Annichiarico) alla festa di compleanno. In questi prolungamenti Renato Pozzetto e Carlo Verdone discutono più volte della suocera vecchia e del casale dove fare la clinica.
- Tagli anche durante il colloquio con il dottore per la costruzione del programma dietetico di "Villa Samantha" con dialoghi che nella versione lunga durano di più.
- Nella long version è presente una lunga scena con Carlo Verdone e Renato Pozzetto che fanno assaggiare la pappa al gatto per vedere l'effetto che fa, un taglio molto grave perché, quando si presenteranno le scene del gatto morto e del clistere nella versione corta, si perde un po' il senso della cosa.
- Nella versione lunga lo spot pubblicitario della clinica dura di più, con divertenti intermezzi tra Renato Pozzetto e Carlo Verdone.
- All'apertura della clinica tagliati molti prolungamenti tra Renato Pozzetto e Carlo Verdone durante il messaggio radio (con continui errori: "A bordo, ma che è n'gommone?"), e anche una scena in cui  Sora Lella e Franco Diogene rimangono incastrati nella porta perché non riescono a passare date le loro rotondità.
- Prolungamenti nel colloquio tra Carlo Verdone e Sora Lella.
- La scena del clistere nella long version dura di più, con Carlo Verdone che cerca un altro clistere. 
- Nella scena in cui Renato Pozzetto è nascosto nello scatolone di cartone per prendere di sorpresa Paolone, cambia il doppiaggio.
- Nella versione corta manca il finale della lite tra Fiammetta Baralla e Totò Pinto.
- Molti prolungamenti durante l'adulterio tra Silvia Annichiarico e Renato Pozzetto
- Tagliati anche i messaggi e le poesie mandate da Carlo Verdone via radio quando alla sera tutti vanno a dormire, messaggi che danno un ordine cronologico temporale alle vicende del film e che fanno ricordare "Le Vacanze di Monsieur Hulot" di Jacques Tati, attore e regista tra l'altro molto amato da Carlo Verdone.
- La long version presenta molte sequenze in più nell'inseguimento in moto tra Carlo Verdone e Renato Pozzetto e nella scena in ospedale ci sono molti dialoghi tagliati nella versione corta.
- Nel finale con l'apertura della trattoria ci sono molte scene in più (Silvia Annicchiarico che telefona e parla con Carlo Verdone e Renato Pozzetto, Pozzetto che minaccia Paolone di dargli botte se non mangia tutta l'intera torta e dialoghi che nella versione corta sono coperti dalla musica).

La versione corta è più sintetica ed efficace, ma per capire il senso logico di alcune scene (per esempio quella del gatto morto e del clistere) bisogna vedere la versione lunga, molto più completa nei dialoghi, nella battute e in scene interamente tagliate.

MARIO COCO

                                                        
                                              

domenica 21 ottobre 2012

"ECCEZZZIUNALE VERAMENTE", LA LONG VERSION


Tra gli amanti del cinema anni 80 italiano e degli ammiratori di Diego Abatantuono modello terrunciello al "Ciento per Ciento", questo film è sicuramente un super classico italiano.
Troviamo un Diego Abatantuono ancora terrunciello, irresistibile e in una grandissima vis comica. La sceneggiatura è eccellente, firmata dai Vanzina e dallo stesso Diego, e poi dei comprimari bravissimi tra i quali spiccano Stefania Sandrelli, Massimo Boldi, Teo Teocoli e Guido Nicheli.
Alcuni aneddoti sul film: il film in origine doveva essere interpretato da Diego Abatantuono, Massimo Troisi, Roberto Benigni e Carlo Verdone, una squadra per ogni attore, ma rifiutarono e ai Vanzina venne l'idea di riunire più personaggi nell'irresistibile Diego. Fu così che fu fatto questo indimenticabile film cult che ebbe un successo straordinario, anzi... "Eccezzzzzzziunale". Quando fu presentato il film, Diego era ospite a Sanremo 1982 per presentare in anteprima la colonna sonora. Il pomeriggio entrarono Diego e i Vanzina per provare, e nel contempo i musicisti stavano suonando, come entrò Diego tutto il pubblico fece una grande standing ovation e i musicisti, pensando che stessero applaudendo loro, cominciarono a suonare felici come pazzi, ignari che stessero applaudendo Diego Abatantuono.
Il film durò molto e decisero di fare due versioni, una corta ad episodi intrecciati per il cinema (e per l'home video) e una lunga in tre parti ad episodi strecciati con tante scene in più, che fu trasmessa più volte su Italia Uno negli anni 80 e 90 (La prima volta in tre serate, una per episodio, un'altra volta in un unica serata) per poi scomparire nel nulla, senza sapere il perché.
La versione lunga è come una versione rozza della corta nel senso buono della parola. Viene presentato il film come girato e non ancora lavorato al montaggio e, soprattutto al doppiaggio. Abbiamo scene recitate live e non doppiate in sala e scene dove c'è la TV accesa e lo schermo cinematografico spento, proprio perché le immagini in sovrimpressione vennero aggiunte al montaggio.
Ci sono tantissime differenze e scene inedite dove c'è un Diego Abatantuono esilarante che "spadruneggia" (come direbbe Diego).




Nell'episodio del Milanista Donato ci sono molte scene in più, tra cui:
- Donato che si affaccia dalla terrazza parlando con il suo gruppo di ultras.
- Un divertente sketch sui pendolari e vari linguaggi Abatantuoneschi durante il tragitto della strada.
- Le scene allo stadio molto allungate.
- Donato discute con il fratello (il bravo Tony Morgan) sulla notizia di Sandrino il Mazzulatore.
- Una scena dal fruttivendolo con Diego Abatantuono e Stefania Sandrelli che parlano degli arbitri.
- Molte scene allungate nella camera da letto.
- Voci fuori campo spesso eliminate e durata allungata della scena delle diapositive.

Nell'episodio di Tirzan ci sono queste scene in più, tra tutte:
- Tirzan che riceve una telefonata sul furgone.
- Il doppiaggio diverso (credo in presa diretta) nella scena dello Slavo.
- Una chiamata dal direttore in più non doppiata con il dialetto originale del caratterista.
- La scena allo stadio con l'Avvocato "Agnielluo" dura di più.
- Il finale tagliato con Tirzan autista della Juventus che discute con dei divertentissimi Ennio Antonelli e Jimmy Il Fenomeno che grida "Falcaoooo!!!"

Nell'episodio di Franco ci sono le seguenti differenze:
- Un taglio lunghissimo con Franco che torna di notte a casa e discute nel letto con la moglie andando poi a dormire nella vasca da bagno.
- Inquadrature diverse e allungamenti nella scena allo stadio con battute Teocoli/Boldi tagliate.
- Differenze notevoli nella scena del video-tg di Massimo Boldi.
- Allungamenti quando Franco e gli amici vengono assaliti dal cane.
- Improvvisazioni dei quattro (Abatantuono, Boldi, Teocoli e Conti) sul treno.

La versione lunga si fa notare per la sua bellezza nella battute, seppur non lavorate ma bellissime, anche se la versione corta è pur sempre un culto assoluto per l'Italia.




Del film fu fatto anche un sequel moltissimi anni dopo (nel 2006), chiamato "Eccezzziunale veramente capitolo secondo... me". Ha il privilegio di essere diretto sempre da Carlo Vanzina (e sceneggiato dai due fratelli) ed è interpretato da Diego Abatantuono che, dopo un po' di tempo, ritorna al suo caratteristico ruolo del terrunciello. Cambiano gli attori. I Grandi Stefania Sandrelli, Guido Nicheli, Massimo Boldi, Teo Teocoli, Ennio Antonelli e Jimmy il Fenomeno vengono sostituiti dagli un po' fuori luogo Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Anna Maria Barbera e Stefano Chiodaroli. Invece eccellente la partecipazione del Grande Mauro Di Francesco nell'episodio di Franco.
Non è all'altezza del primo, mitico, "Eccezzziunale Veramente", ma è comunque interessante vedere che i tre personaggi si ritrovano catapultati in un nuovo mondo moderno del calcio dove si trovano come pesci fuor d'acqua. Bene Abatantuono che ritorna ai suoi personaggi, non sono spicchi geniali, ma qualche risata qua e la c'è. Benissimo Mauro Di Francesco, che 
sostituisce Massimo Boldi e Teo Teocoli (tra amici, si può fare) ed ha il pregio di non essere cambiato dagli anni 80 ad oggi e quindi fa ridere molto, insieme al già visto nel primo capitolo Ugo Conti (fedele amico di Diego). Diego Abatantuono ne è, ovviamente, il mattatore del film.
Il secondo non è un capolavoro come il primo, ma è un esperimento interessante di cambiamento di rotta da parte dei personaggi, logorroici ed esilaranti nel primo e divertenti, ma molto più psicologici, nel secondo.

Ritornando alla long version del primo capitolo, non è mai uscita in nessun supporto Home Video e non viene trasmesso inspiegabilmente dagli primi anni 90.
Da vedere se si ama il Diego terrunciello anni 80.



                                                                                                              MARIO COCO

mercoledì 17 ottobre 2012

FRANCO E CICCIO: RIEDIZIONI E FILM SEMI SCONOSCIUTI

Sopratutto negli anni 50, 60 e 70, i film venivano spesso riproposti nella sale con nuove locandine e titoli , di solito, completamente diversi da quelli originali e la maggior parte di questi titoli sono oggi quasi sconosciuti al grande pubblico. In altri casi, vi sono film con la partecipazione di alcuni famosi artisti dell'epoca (Ma anche oggi) di cui pochi ne conoscono l'esistenza. Per cui ho deciso di proporvi un accurata analisi delle riedizioni dei film di Franco e Ciccio e addirittura di un loro film semi-sconosciuto, dove però non compaiono come attori. Partiamo proprio da quest'ultimo:

"Donne calde di notte": Non è un film a luci rosse, ma una panoramica dei night-club, per capirci una specie di "Totò sexy". In questo film Franco e Ciccio non erano i protagonisti, bensì i commentatori e i registi erano Guy Perol e Sigmund Larsen mentre il montatore Vincenzo Tomassi. E' stato trasmesso in alcune reti locali.....sono infatti a conoscenza di una  messa in onda su Video 3, rete siciliana. Uscì nelle sale nel 1964.

Passiamo ora alle riedizioni:

"Allegri marinai": Non è altro che una semplice riedizione di "Pugni, pupe e marinai", film del 1961 in cui Franco e Ciccio avevano una piccola parte (I protagonisti invece erano Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello), ma nonostante questo nella locandina (Della riedizione ovviamente) risalta l'immagine di Franchi e Ingrassia, probabilmente perchè, dato che ormai erano famosissimi e i loro incassi erano altissimi, i produttori cercavano di ottenere un buon incasso.


"Industriale col complesso del...cadavere per signora": Deducibile riedizione di "Cadavere per signora", film del 1964 le cui protagoniste principali erano Sylva Koscina, Rosalba Neri, Scilla Gaber e Sandra Mondaini mentre Franco e Ciccio erano dei protagonisti secondari. Nella locandina di questa riedizione, invece, si mette in risalto la presenza di Lando Buzzanca, come protagonista principale, (Anch'esso un protagonista secondario) e di Franchi e Ingrassia. Ricalca il titolo di un altro film di Buzzanca, ovvero "La prima notte del Dottor Danieli, industriale col complesso del...giocattolo". Quel film ebbe un ottimo successo al botteghino e probabilmente per questo si è fatta la scelta di dare a "Cadvere per signora" un titolo simile e, dato che "La prima notte del Dottor Danieli, industriale col complesso del...giocattolo" risale al 1970, la riedizione dovrebbe risalire ai primi anni 70.




"I due figli di Riccardo Cuor Di Leone": Semplice riedizione de "I due crociati", film del 1968 con protagonisti gli stessi Franchi e Ingrassia e diretto da Giuseppe Orlandini. A sinistra, la locandina.


"I due pretoriani": Riedizione di "Maciste contro Ercole nella valle dei guai" (Noto anche come "Franco, Ciccio e Maciste contro Ercole nella valle dei guai"), film del 1961 con protagonisti Raimondo Vianello e Mario Carotenuto e con la regia di Mario Mattoli. Anche in questo caso nella locandina della riedizione risaltano i nomi di Franco e Ciccio (Che invece erano dei personaggi secondari) mentre scritti in piccolo vi sono Raimondo Vianello, Liana Orfei, Gino Bramieri, Sandra Mondaini e Carlo Croccolo (Manca addirittura Carotenuto, protagonista principale assieme a Vianello). Vi sono varie locandine della riedizione di questo film, eccone una (Qui a destra).

"Franco e Ciccio agenti segreti contro i tre nemici" (O anche "Ciccio e Franco agenti segreti contro i tre nemici"): Deducibile riedizione de "I tre nemici", film del 1962 con protagonista principale Gino Bramieri mentre Franco e Ciccio interpretano due ladruncoli e compaiono solo in qualche scena.Ancora una volta nella locandina della riedizione e anche nel titolo si mettono in risalto i nomi di Franco e Ciccio mentre il nome di Bramieri compare soltanto scritto in piccolo nel basso della locandina che vi presentiamo qui sotto.

"I due padrini": Semplice riedizione di "Due mafiosi contro Al Capone", film del 1966 con protagonisti gli stessi Franco e Ciccio e diretto Giorgio Simonelli.

"Il clan dei due mafiosi": Riedizione di "Le spie vengono dal semifreddo", film del 1966 diretto da Mario Bava e con protagonisti Franchi e Ingrassia. E' conosciuto anche come "I due mafiosi dell'F.B.I".

"Paladini di Francia": Riedizione de "I zanzaroni", film a episodi del 1967 diretto da Ugo La Rosa. Franco e Ciccio non sono i protagonisti assoluti del film, nonostante questo nella locandina della riedizione risaltano soltanto i loro nomi.

Probabilmente non ho elencato tutte le riedizioni,qualcuna potrebbe essermi sfuggita. Qui sotto la locandina di "Paladini di Francia".




domenica 14 ottobre 2012

CASA VIANELLO



Vi parlo questa volta della sit-com più famosa della televisione italiana, tanto da essere definita da alcuni "la madre di tutte le sit.com", ovvero "Casa Vianello".
Questa serie, che ha come protagonisti Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, andò in onda sulle reti Mediaset dal 1988 al 2007, per un totale di ben sedici stagioni. Essa raccontava la vita quotidiana immaginaria dei coniugi Vianello (Che proponevano sempre nei loro sketch televisivi), fatta di tradimenti, battibecchi ed equivoci a non finire. La prima puntata della prima stagione, che dovrebbe essere "Invito a cena", venne trasmessa su Canale 5 il 17 Gennaio 1988 alle ore 19 e fin da subito il prodotto fu un grandissimo successo (Tanto da aver avuto numerose parodie) che per molti anni, anche nelle repliche, riuscì a guadagnarsi oltre 6 milioni di telespettatori. Nonostante questo successo la serie ebbe una scarsa distribuzione nel mondo dell'Home Video. Ad oggi, infatti, sono stati pubblicati soltanto:



 - Il cofanetto della Stormovie contenente tutti gli episodi della settima stagione. Era composto da quattro DVD (Due per custodia) e il quarto conteneva, oltre agli ultimi due episodi della settima serie, interviste a Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Giorgia Trasselli, Barbare Sellemburg e ad Augusto Martelli.

 - La collezione per le edicole "Il meglio di Casa Vianello" pubblicata nel 2011 in occasione del primo anniversario dalla morte di Raimondo, avvenuta il 15 Aprile 2010 (Mentre il primo DVD della collezione uscì  il 16 Aprile 2011). Essa era composta da quattro uscite, ognuna delle quali conteneva 2 DVD, che uscivano ogni Sabato (A volte anche il Venerdì). Ogni uscita (Al buon prezzo di 8,90 Euro) era composta da otto episodi (Quattro per DVD) ed un mini fascicolo di 8 pagine, per un totale di 32 episodi (Di cui uno, "La baby sitter", già presente nel precedente cofanetto) e 4 fascicoli, il tutto racchiuso in un cofanetto in omaggio con la prima uscita. Inoltre il primo DVD conteneva un intervista a Fatma Ruffini, l'ideatrice del programma e di tanti altri programmi di successo.

Per cui, possiamo dire che, sopratutto oggi, è difficilissimo reperire la serie tutta completa:
L'unico metodo per avere le puntate non pubblicate in Home Video è registrarle dalla TV ma, mentre anni fa, quando la serie era ancora in corso, le repliche erano numerose (Canale 5 o Rete 4 la trasmettevano in continuazione e inoltre andava in onda anche su Happy Channel), oggi invece ce ne sono pochissime e quindi ci sono meno possibilità di registrarle. Ogni tanto Rete 4 trasmetteva alcune puntate ad orari spesso improponibili (Di solito verso le quattro del mattino)...per un lungo periodo (Tra il 2010 e il 2011) la trasmise anche Iris dal Lunedì al Venerdì alle otto del mattino (Due puntate al giorno), ma spesso le puntate troppo lunghe venivano tagliate per lasciare spazio al programma successivo. Ad esempio, la divertentissima puntata "Il mercante di tappeti" (Seconda Stagione) venne ridotta a 24 minuti dagli originari 32 (Ben otto minuti tagliati!)

Ritornando alla storia della serie, essa ebbe alcune interruzioni nel corso degli anni:



 - Tra la prima e la seconda stagione vi fu un distacco di due anni e mezzo. La prima stagione risale infatti ai primi mesi del 1988 mentre la seconda andò in onda tra il 1990 e il 1991

- Tra la sesta e la settima stagione vi fu un distacco di ben quattro anni. La sesta andò in onda infatti tra il 1995 e il 1996 mentre la settima nel 2000.

Negli ultimi anni "Casa Vianello" cominciò a declinare. Gli episodi delle ultime stagioni mancavano di inventiva e cominciavano a diventare noiosi, gli ascolti calavano e per questo la serie si "trasferì", a partire dal 2005, da Canale 5 a Rete 4. Inoltre l'ultima stagione venne trasmessa in modo travagliato, con numerosi cambi di orari e repliche mischiate ad episodi inediti. Così nel 2007 non comparve nel palinsesto Mediaset 2007 - 2008. I fans ovviamente si sono fatti sentire e Mediaset ha risposto che la serie è stata solamente sospesa per un anno e che ricomincerà con nuovi episodi tra il 2008 e il 2009.
Alla fine non si fece più nessun altra stagione della Sit-com, ma venne girato un film per la televisione, "Crociera Vianello", che andò in onda su Canale 5 il 13 Dicembre 2008 è segnò "l'ultima fatica" dei coniugi Vianello, che con questo film si ritirarono dal mondo dello spettacolo.


domenica 7 ottobre 2012

"I NUOVI MOSTRI", LA LONG VERSION



Dopo una lunga assenza, ecco un nuovo post firmato da Mario:

Quasi tutti conoscerete questo famosissimo film che è un gioiello all'interno della commedia all'italiana anni 50/60/70, ma pochi sanno della differenza tra ben tre versioni.
Prima di
andare nello specifico possiamo riassumere che questo film è curioso perché i Grandi Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman si ritrovano in pieni anni 70 di contestazione e quindi liberi di fare ciò che nel cinema di un decennio prima non potevano neanche pensare, quindi sono più liberi. Certo, i capolavori rimangono in quegli anni lì, da "I Soliti Ignoti" a "Il Sorpasso", "I Mostri", i due Brancaleone, "Crimen", "Una vita difficile", "Un americano a Roma"... e chi più ne ha più ne metta... ma anche questo film non scherza poiché vanta alcuni episodi rimasti storici, come poter dimenticare l'Elogio Funebre di Alberto Sordi a suon di risate, fischi e lazzi comici, oppure Vittorio Gassman cardinale in una Chiesa un po' rivoluzionaria, ma come scordarsi dell'Hosteria con Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi scatenatissimi in una lotta in cucina? Il più incisivo è Vittorio Gassman, seguito da Ugo Tognazzi e Alberto Sordi tutti e due allo stesso livello. Invece un po' sottotono Ornella Muti (ricordo che fin da bambino rimasi un po' perplesso nell'episodio della Hostess), ma comunque un film memorabile.




Adesso andiamo alle differenze tra le versioni:
- La prima versione è quella più conosciuta con 9 episodi (mentre invece gli episodi in origine sono 14), uscita in dvd anni fa e trasmessa di solito in televisione, si vede evidentemente che qualcosa manca nel film, e infatti c'è la mancanza di 5 episodi, ma d'altronde, secondo alcune fonti, è così che quasi tutti abbiamo conosciuto questo film. E' la "versione televisiva" censurata dalla RAI nei primi anni ottanta. 
- La seconda versione (diffusa recentemente) comprende 12 episodi, è uscita in doppio dvd ed ha anche i sottotitoli in francese, però mancano pur sempre 2 episodi. Si erano accorti che nella solita versione mancavano episodi e quindi hanno ripulito il master facendo uscire questo doppio dvd con 12 episodi, ma sbadatamente non si saranno accorti che ne mancavano altri 2.
- La terza versione (molto rara) comprende tutti i 14 episodi ed è un riversamento da pellicola originale.  E' la versione che nel 1977 uscì al cinema ed è molto diffusa tra i collezionisti, ma poco conosciuta dai critici e dal pubblico comune. Una differenza tra la prima e questa versione, oltre agli episodi tagliati ovviamente, è che il film in questa versione comincia con l'episodio "L'uccellino della Val Padana" mentre la versione televisiva con "Tantum Ergo".
Tra i due episodi in più quello più interessante e meglio interpretato è "Il Sospetto" con Vittorio Gassman (visibile fino a prova contraria anche su Youtube tramite un riversamento da Super8), dove Vittorio Gassman è un commissario che si trova davanti a dei delinquenti in commissariato, episodio molto "Settantiano" e interessante, nonché satirico.


Inoltre, negli anni 80, uscì una riedizione del film nelle sale che presenta alcuni episodi accorciati come quello Muti/Paci.
Gli episodi mancanti nella prima versione sono:
"Mammina e mammone" (con Tognazzi e Nerina Montagnani): Esso è presente nel doppio DVD uscito recentemente.
"Cittadino esemplare" (Con Vittorio Gassman): Esso è presente nel doppio DVD uscito recentemente.
"Il sospetto" (Con Vittorio Gassman): Reperibile dal riversamento da pellicola originale e visibile su Youtube.
"Sequestro di persona cara" (Con Vittorio Gassman): Esso è presente nel doppio DVD uscito recentemente.
"Pornodiva" (Con Eros Pagni e Fiona Florence): Esso è presente nel doppio DVD uscito recentemente.




E' curioso vedere come questa long version è lunga non per via di prolungamenti (come saranno tutte le altre long version), ma solo per via di episodi in più, in questo caso la versione originale che uscì al cinema ha 5 episodi in più rispetto alla corta e 2 in più rispetto alla versione in doppio dvd.
In realtà la produzione de "I nuovi mostri" non aveva alcuna intenzione di fare una long version del film e infatti non la fece. Questo "nomignolo" gli fu dato in seguito, dopo che la RAI, nei primissimi anni 80, ha censurato i cinque episodi di cui vi ho già parlato per contenuti scabrosi, riducendo la durata originaria del film da 106 a 87 minuti e rendendo rarissimi gli episodi censurati . 

                                                                                                                   MARIO COCO